Hai domande? Scrivimi qui!
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Se alla prima e alla terza domanda hai risposto “sì”, lascia che ti dica una cosa: non è esattamente come pensi.
Mi spiego meglio.
Sin da quando eri piccolo ti hanno insegnato a vergognarti di alcune tue azioni, poiché erano la diretta conseguenza di caratteristiche della tua personalità considerate non funzionali all’interno della società.
Allo stesso modo, ti hanno insegnato che alcuni tuoi modi di rapportarti al mondo erano sconvenienti, facendoti pressione affinché tu li modificassi.
I tuoi genitori, educandoti, hanno fatto il miglior lavoro che potevano, cercando di prepararti a ciò che avresti potuto affrontare nel corso della vita. A loro o a chi per loro devi tutta la tua gratitudine, perché, come dico sempre anche nel corso delle Costellazioni Familiari Armoniche, “tutti fanno il meglio che possono con gli strumenti che hanno a disposizione”.
Sappi che, come tutte le altre caratteristiche, anche quelli che vengono comunemente chiamati “difetti” possono avere una valenza positiva: servono infatti anch’essi ad aiutarci ad affrontare la vita di ogni giorno. Non sono stati messi lì a caso!
La parola “difetto” è solo un termine che ci hanno insegnato a collegare a qualcosa di puramente negativo. In realtà il difetto non è altro che una caratteristica vera e propria, che però, a differenza di tutte le altre, per i motivi che spiegherò ci fa star male emotivamente e, soprattutto, ha un impatto negativo nei confronti delle persone e della società.
Quello che dobbiamo capire è che se questa nostra caratteristica si fa portatrice di negatività e di dolore, è solo perché è “sporcata” e “guidata” dalla paura anziché dall’Amore.
Le nostre virtù, ad esempio, sono sempre guidate dall’Amore.
Nel momento in cui un nostro aspetto personale viene aggredito ed inglobato dalla paura (che è il contrario dell’Amore), questo viene trasformato in difetto, cioè in una caratteristica che non porta del bene a nessuno.
Ad esempio, il difetto della rabbia perenne può essere trasformato, attraverso l’Amore, nella virtù di quell’impeto positivo che permette di affrontare le cose e di cambiarle, senza tuttavia distruggerle.
Bisogna lavorare su di sé per trasformare, senza rinnegare.
COSA FARE ALLORA?
Ti propongo un esercizio di consapevolezza.
Prendi un foglio e disegna due colonne. Nella prima colonna scrivi tutte le caratteristiche che vorresti migliorare di te. Nella seconda, scrivi quelle che ti piacciono già, o di cui vai orgoglioso/a
Ora guarda le caratteristiche che non ti piacciono e chiediti: di cosa ho paura quando mi comporto così?
Togli la paura dal “difetto” e mettici l’Amore. Che virtù ne esce fuori secondo te?
Questo non è un esercizio semplice, ma è di grande efficacia.
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