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La psicologia olistica, a differenza di quella di stampo più tradizionale, considera l’individuo in senso molto più ampio del termine: non solo corpo, mente ed emozioni, ma anche Anima.
La psicologia olistica vede l’uomo come più della somma delle singole parti.
Questo vuol dire che tutto ciò che ci rappresenta, anima compresa, è in interrelazione, dando così vita a qualcosa di complesso, completo ed estremamente affascinante.
Tutto è interconnesso e ogni parte contiene l’intero.
Significa, quindi, che siamo tutto ciò che esiste e che, a sua volta, tutto questo è in noi.
Ogni istante nel presente comprende la totalità del tempo e dello spazio ed è eterno.
Poiché esiste questa totale interconnessione, tutto quello che viene messo in atto per guarire se stessi ha un impatto anche sugli altri e può aiutarli.
La malattia e i sintomi che porta con sé non sono nemici, bensì alleati, in grado di mostrare la strada per la guarigione e per il ripristino di un equilibrio andato momentaneamente perso.
La visione olistica si discosta, dunque, dalla separazione tra noi stessi e la malattia, o tra le emozioni e il corpo. La semplice lotta ai sintomi è sostituita dalla loro comprensione, per identificarne anche le cause più profonde e cambiare il nostro modo di vivere.
Lo psicologo olistico diventa una figura che sostiene e accompagna l’individuo nel viaggio di conoscenza della propria totalità.
La psicologia olistica punta a comprendere il problema che l’individuo manifesta, attraverso l’identificazione dei vari fattori che interagiscono tra loro e che vanno a influenzare e condizionare la persona.
Come si può facilmente intuire, le variabili da considerare sono davvero numerose, poiché comprendono tutta la vita, ma questo genere di approccio consente di arrivare veramente all’origine di un problema. Una volta individuata e analizzata la causa principale, inizierà a ristabilirsi l’equilibrio perduto.
Andando a lavorare a un livello così profondo e totale, le esperienze sono decisamente più ricche di una classica seduta da uno psicoterapeuta di stampo classico e i cambiamenti sono potenzialmente più stabili.
La psicologia olistica, proprio a causa della grande quantità di variabili in gioco, non è sempre compatibile con il metodo scientifico e dunque può attualmente presentare qualche difficoltà in ambito di ricerca.
Si tratta di un viaggio in uno stato di momentaneo disequilibrio, finalizzato a riportare armonia e consapevolezza.
Il percorso può dunque presentarsi impegnativo e complesso, talvolta anche difficile da gestire e, per tale motivo, è sempre importante affidarsi solo a professionisti competenti.
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La psicologia, alle sue origini, rientrava nell’ambito della filosofia. Nel 1890 Wundt aprì il primo laboratorio a Lipsia, dando così valore di scienza a questa pratica terapeutica.
Questo passo, in realtà, ha portato gli psicologi a chiudersi nei loro studi e discostarsi sempre più dall’uomo nella sua totalità.
Con l’arrivo della psicologia sociale e di quella umanistica, si è tornati a vedere l’individuo come un essere in interazione reciproca con tutto ciò che lo circonda, non più come mero “soggetto”.
La psicologia olistica rappresenta il coronamento di questa visione, permettendo anche un riavvicinamento al contesto filosofico, per affrontare tematiche importanti, complesse e molto più profonde.
Le vere radici della disciplina si hanno proprio con la filosofia di Aristotele il quale, in opposizione a Platone, espresse il concetto secondo il quale tutto è più della somma delle parti.
Ricordiamoci che il termine psicologia deriva dal greco psyché, cioè “anima”, e da logos, “discorso, studio”. Di fatto, dunque, la psicologia non può esimersi dal dare la giusta importanza alla vera essenza dell’uomo.
Nel corso degli anni, la psicologia ha visto fioccare numerose specializzazioni, contribuendo a dare di se stessa l’immagine di “risolutrice di problemi”.
In realtà, il punto focale del percorso psicologico è il lavoro sulla persona, per raggiungere la conoscenza della propria essenza.
Questo ci fa comprendere come l’appuntamento dallo psicologo non debba essere correlato necessariamente a una condizione di sofferenza, quanto piuttosto alla volontà di scoprirsi profondamente e di comprendere ciò che accade nella propria vita.
La parte di noi di cui non abbiamo consapevolezza non nasconde, infatti, solo traumi o sofferenze, ma anche il nostro potenziale, le abilità e le vere volontà.
Una persona, ad esempio, può avere una vita considerata “normale” secondo i canoni sociali, ma sentire in sé il bisogno di conoscere di più su chi sia realmente e sulle proprie capacità.
Tutti gli strumenti che vengono usati nell’ambito della psicologia olistica puntano al cambiamento della percezione, al fine di ottenere guarigione e crescita.
Si tratta di un percorso impegnativo, dove l’individuo si mette in gioco con tutta la sua responsabilità e volontà, ma che senza dubbio consente di raggiungere un equilibrio e una stabilità difficilmente ottenibili in qualsiasi altro modo.
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