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Come riconoscere un aggressivo passivo? E perché è così pericoloso?
Si tratta di un personaggio subdolo, che riesce a colpire alle spalle facendo credere alla sua vittima che in realtà vada tutto bene.
Il modo corretto e sano di relazionarsi quando qualcosa ci infastidisce è, normalmente, parlarne a tu per tu con calma e la giusta dose di assertività, argomentando le proprie ragioni con pacatezza.
L’aggressivo passivo invece agisce in maniera opposta: attacca silenziosamente, facendo credere al suo nemico di non avere nulla contro di lui. Di fatto crea un danno all’altro che non porta alla risoluzione del problema, anzi, lo ingigantisce.
Questo è dovuto a diversi fattori. Primo fra tutti, il fatto che l’aggressivo passivo trovi difficile interiorizzare e metabolizzare la rabbia. Dal momento che essa è un sentimento fortemente stigmatizzato in società, per non essere criticato e colpevolizzato (quindi anche a causa di una sorta di narcisismo interiorizzato), non si mette in gioco.
Altre volte, l’aggressivo passivo non è narcisista, ma più semplicemente una persona che ha ricevuto un’educazione rigida e che non ha imparato a dissipare i conflitti se non attaccando.
Si può trattare di un collega, o di un amico. L’aggressività passiva si traduce spesso in silenzi immotivati ed esasperanti: possono trascorrere giorni prima che l’altro risponda, e se viene interpellato sul perché, risponde che semplicemente “ha avuto tante cose da fare”.
Oppure in battute e frecciatine sarcastiche. Egli evita il conflitto, attaccando in maniera indiretta.
Il modo migliore per affrontare queste persone è… non affrontarle, bensì neutralizzarle. Neutralizzarle significa non considerarle ed eliminarle dalla propria vita, visto che un confronto si rivelerebbe non essere proficuo.
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Non mi resta che augurarti buon viaggio, Artista dell’Anima!
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