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La ferita da rifiuto è una delle 5 ferite di Lise Bourbeau ed è considerata una vera e propria ferita dell’anima…
In questo articolo cercheremo di approfondire maggiormente l’argomento.
Prima di capire come guarire la ferita da rifiuto occorre però anche comprendere esattamente in cosa consiste.
La ferita da rifiuto ha la sua origine, come ho scritto in un mio precedente articolo ferita da rifiuto: ecco perché potresti soffrirne, da un senso di rifiuto (appunto!) percepito dal bimbo da parte del genitore dello stesso sesso. Tuttavia, è plausibile che possa innescarsi anche come conseguenza dell’educazione troppo severa e rigida del genitore del sesso opposto.
Tra le 5 ferite principali è solitamente la prima a manifestarsi.
Il rifiuto è una ferita profonda, perché chi ne soffre crede di non avere diritto di esistere, che i suoi difetti non potranno essere accettati o svelati, che alcuni lati della sua personalità non saranno amati in maniera autentica e incondizionata.
Questa è forse la caratteristica più dolorosa della ferita: non sentirsi al sicuro con nessuno (o quasi), nello svelare le proprie vulnerabilità.
Quando si è piccoli ci si può sentire allontanati anche solo a causa di affermazioni sgradevoli da parte dei genitori, oppure perché il genitore si spazientisce o ha la collera facile. In questo modo il bambino, crescendo, rifiuta sé stesso e i suoi limiti.
La prima cosa da considerare è che, quando si sente minacciato nella sua integrità fisica e psicologica, l’essere umano reagisce istintivamente in due diversi modi:
oppure
La sensazione (percepita o reale) di pericolo induce insomma a queste due principali reazioni.
Teniamo anche in considerazione che l’essere umano, quando soffre, spesso dà completamente la responsabilità alle azioni degli altri.
Come mai?
Perché si sente impotente rispetto al modo in cui viene trattato.
Chi soffre a causa della ferita da rifiuto tende inconsciamente a comportarsi in maniera tale da attrarre situazioni in cui è facile essere allontanati.
Questa è una strategia di difesa!
Si innescano cioè dei meccanismi negativi assumendo per primi atteggiamenti di rifiuto verso l’altro.
Qualche esempio?
Come ti spiego anche nel mio libro Vita semplice, il Segreto è l’approccio olistico, (che puoi preordinare alla pagina dedicata), se tu fossi ad esempio stato concepito ma non voluto, per quanto i tuoi genitori possano poi aver cambiato idea e averti amato moltissimo, dentro di te potrebbe essere rimasta impressa la ferita da rifiuto.
Tale ferita emotiva potrebbe diventare maggiormente evidente negli anni a seguire, manifestandosi attraverso atteggiamenti ribelli di bambini, adolescenti e adulti che si muovono nel mondo col motto interiore inconsapevole “visto che mi rifiutate, vi do un motivo valido per farlo”.
Oppure si potrebbe finire per essere eccessivamente accomodanti, tutti presi dal perseguire la felicità altrui a discapito della propria, seguendo il motto interiore inconscio “farei di tutto per non essere rifiutato, compreso rifiutare me stesso per compiacere gli altri”.
La mente elabora una strategia di difesa senza intervenire alla radice del problema.
Il nostro cervello dà erroneamente per assodato che l’elaborazione delle informazioni che il dolore ci ha causato sia corretta! Non si chiede spontaneamente se esista un altro modo per elaborare la sofferenza che abbiamo dovuto affrontare.
Dobbiamo cercare di capire che esistono altri modi per risolvere le situazioni conflittuali interne.
E non dico che sia facile: sono infatti i metodi più dolorosi, almeno all’inizio.
E lo sono perché intervengono alla radice del problema, ma ti garantisco che col tempo guariscono, anche col potere dell’amore, un vuoto dell’anima davvero molto profondo.
È molto importante fare luce sulle dinamiche interiori. Anche gli altri, quando e se realmente ci “rifiutano”, lo fanno spesso perché inconsciamente percepiscono che noi non siamo predisposti all’apertura verso di loro. E quindi ci allontanano.
Prendere comunque coscienza che esistono tali dinamiche e accettare di non essere perfetti, rendersi conto di avere qualcosa su cui lavorare per poter stare meglio, significa essere sulla buona strada per smettere di soffrire.
Non c’è niente di peggio che lasciarsi divorare dalla ferita da rifiuto, dando in pasto al nostro malessere tutta l’energia vitale di cui disponiamo. Crea problemi e scompensi enormi, una sofferenza di fondo destinata ad appesantire e a farci sentire in balia di un mare in tempesta per tutta la vita.
Non esagero nel dirti questo.
Per trovare l’origine della ferita da rifiuto ci si deve concentrare sul ricordo che va dalla nascita al primo anno di vita.
La maschera del fuggitivo attivata a seguito di un rifiuto subito, si sviluppa nei bambini che si sono sentiti non accettati all’interno dell’ambito famigliare dai propri genitori soprattutto da quelli dello stesso sesso.
Spesso chi indossa questa maschera mostra paura, una ricerca di perfezione assoluta rispetto alle situazioni, chiusura, un andamento emozionale che oscilla tra amore e odio.
Il rifiuto che hanno subito dalle figure di riferimento genera un senso di evitamento nei confronti di situazioni che possono portare alla non accettazione.
I bambini rifiutati, iniziano a mostrare problemi di autostima con un costante stato di forte inutilità del proprio essere.
Come spiego nei miei videocorsi, un individuo che riporta la ferita da rifiuto può manifestare problemi di salute come aritmie, disturbi respiratori, allergie, condizioni d’ipoglicemia, diabete, crisi psicotiche, sindrome depressive con intenti suicidari. Ne parlo anche nel mio articolo Le cinque ferite conoscerle e gestirle.
Il fuggitivo ricerca una condizione di solitudine per l’incapacità di gestire situazioni in individualità che lo disorientano sul come comportarsi.
In società ha difficoltà a esprimere il suo punto di vista per la mancata considerazione e stima che le figure parentali non hanno mostrato.
L’individuo che ha subito rifiuti teme che di non essere all’altezza all’interno di relazioni, sviluppa ansie eccessive che lo portano a sabotare l’unione.
In caso invece subisca un abbandono dal partner o da un amico, si attribuisce la colpa dell’andamento degli eventi, sminuendo la sua persona.
Una personalità che ha vissuto nella sua infanzia uno stato d’ incertezza e disorientamento a seguito di mancanze di cure affettive, troverà le persone migliori di se stesso; spesso sviluppando un senso di paura e fobie nell’affrontare la realtà circostante.
Per superare l’immenso dolore arrecato da questi vissuti dolorosi, l’individuo indosserà la maschera del fuggitivo, gli occhi saranno carichi di paura e sconforto dando l’impressione che si indossi una maschera.
Il carattere sarà distaccato, schivo, alternando nei contesti intensa euforia e odio profondo.
Possono insorgere frequentemente anche difficoltà nella sfera sessuale con comportamenti di disagio, incapacità e grande senso d’ inadeguatezza persistente.
Le paure eccessive possono trasformarsi in frequenti attacchi di panico e coinvolgere diverse aree importanti per il benessere personale come il rapporto con il cibo.
Il cibo viene utilizzato come mezzo per scappare da situazioni ansiogene, concentrandosi su piccolissime razioni e assumendo un’alimentazione ricca di zuccheri.
Spesso per compensare le carenze radicate dalla giovane età, l’individuo fa uso di droghe e alcool e può essere predisposto ai disturbi dell’alimentazione soprattutto l’anoressia.
Il fuggitivo si pone in società e nel rapporto con gli altri in maniera indecisa esprimendosi con voce debole e flebile, in tutte le situazioni in cui è prevista visibilità, cerca di nascondersi per non farsi notare assumendo anche degli atteggiamenti goffi.
La scelta degli abiti o di oggetti spesso verte su colori non appariscenti per risultare anonimo alla vista dell’altro.
Assume dei comportamenti compensatori del suo disagio, per esempio nascondendo i piedi dietro la sedia quando si trova in posizione seduta.
Quando si attiva una situazione di rifiuto, si innescano nell’individuo sensazioni sgradevoli e voglia di fuggire dal contesto e dalle persone per timore che possa essere colpito da panico improvviso.
La maschera per chi ha subito rifiuti diventa una maschera d’invisibilità generando chiusura in sé stessi, un atteggiamento che spingerà gli altri ad allontanarsi veramente; ci si sente come se non si avesse il diritto di esistere.
Per superare il peso emotivo dei rifiuti subiti, il fuggitivo si fa carico di problemi che riguardano gli altri alla ricerca di un’accettazione continua.
Ogni volta che all’interno di vari contesti non solo familiari, amicali, lavorativi, sentimentali, avviene un episodio che fa sentire inadeguati, si riapre e alimenta la ferita del rifiuto che guarirà quando si riuscirà ad affermare sé stessi.
Per conoscere di più sulla ferita da rifiuto accedi ai miei videocorsi.
La ferita da rifiuto genera la maschera del fuggitivo.
Chi soffre di questa ferita, infatti, cerca in tutti i modi di non rivivere la sensazione terribile di rifiuto e quindi in età adulta indossa la maschera del fuggitivo con lo scopo di evitarla.
La fisicità di chi soffre di ferita da rifiuto presenta caratteristiche precise (mi riferisco alla maggior parte dei casi, non è una regola definita).
Il corpo è striminzito (cosa che ne rende più facile la scomparsa). Si ha come l’impressione che la persona sia chiusa su se stessa e che abbia come un blocco della crescita fisica. Come se una parte del corpo non avesse la stessa età del resto; come se si stesse vedendo un adulto in un corpo da bambino per intenderci.
Questo accade perché, dubitando il fuggitivo del suo diritto di esistere, sembra non essersi incarnato appieno.
Leggi anche Le cinque ferite, conoscerle e gestirle.
Il bambino soffre, perché sente di non avere il diritto di esistere. Si forma in questo modo la maschera di protezione. Come ho già detto nei miei precedenti articoli che trattano le cinque ferite, per ogni ferita emozionale si sviluppa una maschera che fa in modo di percepire meno il dolore e di trascorrere una vita più serena.
La maschera del fuggitivo cresce con l’evoluzione della persona.
Ricordati che statisticamente ogni persona soffre di una ferita emozionale se non la riconosce e non interviene.
Riconoscere una ferita emozionale, benché non sia semplicissimo, non è comunque così complesso. Anche perché, se hai letto i miei precedenti articoli, hai compreso che la ferita emozionale si riconosce spesso persino nei tratti fisici!
Certo, non fraintendermi, è necessario sempre l’occhio esperto di un bravo psicologo! ?
Il corpo segue tantissimo la mente, quindi chi soffre di una ferita piuttosto che di un’altra presenta dei tratti fisici diversi e particolari.
Il fuggitivo chi è quindi? Come si comporta la persona che indossa questa maschera?
Il fuggitivo cerca di non provare più il dolore del rifiuto. Quindi cerca sempre di farsi “piccolo piccolo”, tende a non affrontare le situazioni e identifica continue vie di fuga. Quando non si sente a suo agio cerca di dileguarsi, di “non esistere”. Il suo pensiero inconscio è:
Se io fuggo, non posso essere rifiutato!
Ora vediamo insieme più nello specifico le caratteristiche dominanti di chi soffre di questo tipo di ferita:
RISVEGLIO DELLA FERITA: dal concepimento fino all’anno di età. Non sentirsi in diritto di esistere con il genitore dello stesso sesso.
MASCHERA: fuggitivo.
CORPO:contratto, striminzito, smilzo o frammentato.
Occhi: piccoli,con un’espressione di paura, o con l’impressione che ci sia una maschera intorno agli occhi.
VOCABOLARIO: “una nullità, niente, inesistente, scomparire”
CARATTERE: distaccato dalle cose materiali, perfezionista, intellettuale, passa attraverso fasi di grande amore alternate a odio profondo. Non crede di aver il diritto di esistere; difficoltà sessuali. Si crede uno assoluto, senza valore. Cerca la solitudine; evanescente, ha la capacità di rendersi invisibile. Trova vari modi per fuggire; facilmente si esilia sul piano astrale. Si crede incompreso; difficoltà nel lasciar vivere il proprio bambino interiore.
MASSIMA PAURA: il panico.
ALIMENTAZIONE: emozioni o paura gli tolgono l’appetito. Porzioni piccole. Per fuggire: zucchero, alcol o droga. Predisposto all’anoressia.
POSSIBILE MALATTIE: pelle, diarrea, aritmia, cancro, problemi respiratori, allergie, vomito, svenimento, coma, ipoglicemia, diabete, depressione con intenti suicidi, psicosi.
Osservazioni che servono a mettere in evidenza le differenze comportamentali legate alla maschera.
Il fuggitivo ha una voce spenta, debole;
Il fuggitivo non ama particolarmente la danza. Quando balla, si muove poco, in modo evanescente, per non farsi notare. Ciò che ne emana, è un “non guardatemi troppo”;
Il fuggitivo preferisce una macchina con i coloro scuri, che passa inosservata. Puoi applicare questa caratteristica ad altre categorie di acquisti, oltre che al tuo modo di vestirti;
Il fuggitivo si fa piccolo piccolo sulla sedia, e gli piace molto nascondere i piedi sotto le cosce. Dal momento che non è radicato in terra, può allora più facilmente fuggire.
La prima cosa da fare per guarire dalla ferita da rifiuto è accettare il rifiuto.
Questo significa: smetterla di temerlo.
Prova a chiederti: “Anche se le persone mi rifiutassero, in fondo… cosa accadrebbe di così terribile?”
“Come cambierebbe la mia vita?”
Cerca di ridimensionare la tua paura, in maniera da non vederla più con gli occhi e le emozioni del bambino che eri, ma dell’adulto che sei oggi. Questo non significa fregarsene completamente di quello che gli altri pensano di te, ma semplicemente accettare con serenità che non si può piacere a tutti.
Non piacere non significa non essere all’altezza o indegni di amore.
Puoi darti una chance nelle relazioni sfidando il rifiuto e accettandolo come parte integrante della vita. Fa parte dell’esistenza.
In questo modo disinneschi il potere distruttivo dell’esperienza del rifiuto. Che, come ripeto, fa parte della vita e non definisce in alcun modo il tuo valore.
E lo so perfettamente, la ferita da rifiuto è una delle 5 ferite più dolorose.
Il fatto, comunque, che abbiamo vissuto situazioni spiacevoli da piccoli, sentendoci rifiutati da uno solo o da entrambi i genitori, non è un alibi per crogiolarci nel nostro dolore: una volta raggiunta l’età adulta, possiamo lavorare su noi stessi con l’aiuto di un valido psicologo e scegliere come reagire.
È importante che tu riconosca quando si attiva in te la maschera del fuggitivo. Altresì devi cercare di chiederti cosa puoi imparare dalla tua reazione, come puoi fare in modo che in circostanze simili la ferita non si risvegli più.
Soprattutto non crogiolarti nell’autocommiserazione, ma scegli la felicità. Puoi essere felice anche senza la maschera.
Non sei più quel bambino piccolo e indifeso, ora sei un adulto. Con il giusto lavoro su te stesso e pazienza riuscirai a non averne più bisogno.
Per aiutare tutte le persone che vogliono guarire dalle ferite emotive, ho preparato nella mia sezione psicologia dell’anima il corso online le 5 ferite.
Qui sotto ti propongo 5 esercizi pratici per le 5 ferite.
In questo modo potrai iniziare subito il tuo percorso verso la guarigione dalle ferite dell’anima, per comprendere se e come un approfondimento mirato attraverso la psicologia olistica e il mio Metodo Serenità SempliceMente faccia al caso tuo.
E ricorda: La Vita è un Paradiso. L’Inferno è non accorgersene.
Buon viaggio, Artista dell’Anima!
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