Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo fermati a riflettere e ci siamo domandati: “ma io sono felice?”
Spesso basta guardarsi dentro per rispondersi, chiudere gli occhi e rimanere soli con le proprie emozioni. Ed ecco che, come inevitabili flashback, immagini più o meno gradevoli balenano nella nostra mente e ci riconducono a quell’ambiente, quell’evento o quella persona che proprio ci fa stare male, e a cui troppo spesso non riusciamo a ribellarci … vediamo insieme quali sono le possibili situazioni e persone “mangia Serenità” che più spesso incontriamo nel corso della nostra vita.
Numero uno:
Eccolo lì, il fastidioso collega o il boss che crede di essere un fantastico leader, mentre invece è solo la più sfigata (concedimi il termine) reincarnazione di Hitler. Ad ogni modo, è il nostro superiore e ci tratta in maniera indegna. Quando gli ambienti lavorativi sono tossici, la vita diventa insopportabile. Chi lavora da dipendente trascorre gran parte del suo tempo chiuso con i suoi carnefici psicologici, che ne minano la tranquillità e l’autostima.
COSA FARE ALLORA?
- Cerca altro: come per tutte le cose, quando un ambiente è tossico bisogna assolutamente cambiarlo, anche se è lavorativo. Non ti sto dicendo di licenziarti in tronco, ma di inviare quanti più Curricula ti è possibile. Oggi LinkedIn è molto utile per trovare lavoro e c’è una sezione dedicata apposta alle offerte di impiego. Non esitare: se l’ambiente è nocivo, fuggi il prima possibile.
- Non prendere nulla sul personale: ciò ti consentirà di non dare peso alle aggressioni verbali, se ne sei vittima. Ricorda il detto “il modo in cui una persona ti tratta fa parte del suo cammino, ma il modo in cui reagisci fa parte del tuo.” Le persone parlano ed agiscono in base a quello che sono loro, non in base a ciò che sei tu. Ecco perchè l’errore più grande è prenderla sul personale. Questo è, ad esempio, un discorso che approfondirà il mio grande amico coach Ramon Testa nel corso dell’evento “Serenità SempliceMente” di domenica 16 Ottobre a Torino
- Respira profondamente dalla pancia: la respirazione è importantissima, e, se fatta nel modo corretto, aiuta a rilassarsi. Quindi respira a pieni polmoni e lentamente, senza fretta.
Numero due:
Anche nel contesto famigliare la pace è decisamente importante, ma a volte capita che avvenimenti più o meno gravi turbino l’equilibro di una coppia, di parenti di vario grado o dell’intera famiglia.
COSA FARE ALLORA?
- Accetta la situazione: che non vuol dire continuare a subirla, ma accettarla emotivamente, facendo uscire la rabbia ed il rancore dal Cuore. Se l’ambiente è violento rivolgiti subito alle autorità di competenza e contattami per un aiuto psicologico quanto prima. Nei casi più “normali”, invece, ricorda che la famiglia non è come il posto di lavoro. In un modo o nell’altro, che sia più o meno difficile farlo. ogni componente del nucleo familiare va accettato così com’è. Questo perché la famiglia è una parte di noi, soprattutto se si tratta di consanguinei e non di parenti acquisiti. Non accettare un membro della famiglia porta a irretimenti generazionali di vario tipo, che si traducono in sofferenze fisiche e psichiche. Visita il mio sito sulle Costellazioni Familiari Armoniche per saperne di più.
- Non prendere nulla sul personale: è molto importante e vale sempre, in ogni situazione.
- Parla a Cuore aperto con il famigliare di cui non approvi il comportamento: ma attenzione, senza rabbia. Sicuramente potrà esserti molto utile scrivere su un foglio di carta quello che vuoi dirgli. Non accusarlo, ma parlagli con franchezza. E’ importante che tu abbia come obiettivo il raggiungimento della pace e non la prosecuzione del conflitto. Ad ogni modo, questo è un argomento che può assumere sfaccettature diverse a seconda dei casi, quindi ti consiglio di contattarmi per avere un consiglio personalizzato.